Sì, l'architettura ostile può essere vista come una forma di esclusione perché è progettata per scoraggiare o impedire a determinati gruppi di persone di utilizzare o occupare spazi pubblici. Ad esempio, l'installazione di punte o braccioli sulle panchine per impedire ai senzatetto di dormirci sopra li esclude di fatto dall'utilizzare quegli spazi. Allo stesso modo, l'installazione di dispositivi di rumore ad alta frequenza per dissuadere i giovani dall'assembrarsi in determinate aree li esclude da quegli spazi pubblici. Implementando questi tipi di architettura ostile, gli individui vulnerabili e le comunità emarginate sono effettivamente discriminati ed esclusi dagli spazi pubblici, perpetuando la disuguaglianza e l'esclusione sociale.
Data di pubblicazione: